Una delle cose che piu’ mi ha colpito del Vietnam è stato constatare che i vietnamiti mangiano in continuazione, a qualsiasi ora del giorno e della notte, accovacciati  su minuscole seggioline blu o comodamente sdraiati sui motorini. I pentoloni fuori dai negozi e dalle case ribollono sui marciapiedi e bisogna fare molta attenzione per non caderci dentro e diventare parte del succulento pasto.

 

Siccome era il nostro primo viaggio in Asia inizialmente ci siamo diretti verso ristorantini che esponevano anche il menu in inglese per avere almeno un’idea di quello che stavamo mangiando. E quindi siamo riusciti sempre a mangiare seduti a un tavolo, con un cameriere che ci serviva acqua in bottiglia e piatti di frutta decorati.

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Ma ancora ignoravamo la vera faccia della cucina vietnamita, quella appunto cucinata per strada, nei garage dai muri scrostati, da scoprire in piedi o seduti sul marciapiede, circondati da locali con i quali si comunica solo a gesti, e a sorrisi.

In questa nostra scoperta ci siamo fatti accompagnare dalla mitica Thuy, studentessa di Italiano all’Università di Hanoi e volontaria presso Ciao Vietnam , un’associazione sostenuta dall’agenzia Amovietnam e che vuole far conoscere la cultura del Paese senza un fine economico. I ragazzi infatti sono tutti volontari, viene richiesto solo di pagare i pasti e i biglietti dei mezzi per gli spostamenti (ma sono cosi bravi e simpatici che si meritano anche una bella mancia!).

Lo street food non ha un vero e proprio programma… si passeggia per i quartieri della vecchia Hanoi e si seguono i profumi, si entra nei mercati e ci si fa prendere dalla fame chiaccherando del piu’ e del meno come in un’uscita tra amici, con Thuy che ci racconta non solo di cucina, ma anche di come vivono, degli hobby e le prospettive per il futuro.

Passiamo da bancarelle di pesce vivo, spezie, frutta esotica.Grazie alla sua posizione e alla sua storia ca cucina vietnamita ha subito nei secoli diversi influssi gastronomici fino ad arrivare ad avere la cucina piu’ variegata di tutto il sud-est asiatico. Il riso è onnipresente e abbondano erbe e spezie( coriandolo, cardamomo, menta, lemon grass, zenzero, chiodi di garofano, peperoncino).

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Iniziamo la nostra avventura gastronomica con il classico panino vietnamita (banh-mi), una mini baguette lunga come una mano farcita con carne di maiale, carote e coriandolo che ora sta spopolando anche nei locali fushion-chic occidentali (solo che qui lo paghi meno di $ 1).

Troviamo poi un accigliato signore vietnamita che sta cucinando una brodaglia e si illumina in volto non appena ci sente dire ” Xin Chao!”. Ci fa accomodare all’interno del garage e ci serve il Bun Cha ,un must della cucina settentrionale vietnamita preparato con fettine di maiale alla brace servito con noodles di riso, erbe aromatiche (tra cui il temibile e onnipresente coriandolo) e la solita salsa puzzolente. Ci gustiamo anche il Pho bo, uno dei miei piatti vietnamiti preferiti, una zuppa di noodles e manzo: il brodo viene cotto per ore e prevede l’aggiunta di scalogno, zenzero, salsa di pesce, cardamomo, anice stellato e cannella. Esistono comunque tantissime varianti nelle quali si trovano anche uova, gamberetti o granchio.

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salutiamo il nostro nuovo amico e facciamo sosta al marciapiede successivo,dove ci accomodiamo su sgabellini di plastica blu (accidenti sono davvero piccoli, praticamente abbiamo le ginocchia al petto). Qui prendiamo un bel piatto di Banh cuon, il piatto speciale di Hanoi: una sorta di involtino di carta riso ripieno di carne di maiale tritata, funghi e gamberetti da intingere nella nuoc mam, la salsa di pesce forte (e maleodorante…), a volte condito con salsa di arachidi. Arriva anche un piatto di frattaglie che gentilmente rifiuto a favore di un Ban Xeo, una crepe fritta fatta con gamberetti, maiale, spezie, germogli di soia ed erbe aromatiche.

Siamo sazi eppure sono incuriosita da questi bicchieroni pieni di strana gelatina colorata, palline di non so cosa e pezzetti di sostanze non identificate….

In realtà di tratta di riso cotto fino a diventare gelatina al quale si possono aggiungere fagioli neri, vaniglia, bacche, frutta disidratata, sciroppi, sesamo,latte di cocco, fiori di loto… stravagante ma buono!

La serata giunge al termine ma abbiamo ancora il tempo per una Bia Hoi alla spina, seduti come sempre sugli sgabellini nel Quartiere Vecchio, fulcro della movida di Hanoi.

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