Oggi vi porto alla scoperta di un’altra chicca del lago Maggiore e vi parlo dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro.

E’ uno dei pochi luoghi che riesce a infondermi serenità tutte le volte che ci vado. Sarà l’aurea mistica che lo circonda, sarà il paesaggio mozzafiato sul quale si affaccia, sarà che è poco conosciuto dal turismo di massa … l’Eremo di Santa Caterina si presenta come uno scrigno d’oro che spunta dai massi prominenti della montagna retrostante, a picco sul lago.

Come arrivare all’Eremo di Santa Caterina del Sasso

L’Eremo si trova nel comune di Leggiuno, sulla sponda lombarda del lago Maggiore. Per raggiungerlo ci sono due opzioni: percorrendo i 240 gradini di una piacevole passeggiata all’ombra che dal piazzale delle Cascine del Quiquio scende verso il lago oppure tramite l’ascensore scavato nella roccia che lo rende accessibile a diversamente abili e passeggini. La zona è dotata di un ampio parcheggio. 

Una valida alternativa è raggiungerlo via lago con il battello della Navigazione Laghi, approfittando del biglietto giornaliero che permette di visitare anche le isole Borromee. 

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L’Eremo di Santa Caterina si trova a 51 metri sotto il livello della strada abbarbicato su uno sperone roccioso a picco sul lago ed è perfettamente inserito in uno dei panorami più suggestivi di tutto il Lago Maggiore.

La storia dell’Eremo di Santa Caterina

Il suo fondatore fu un ricco mercante, tale Alberto Besozzi, che approdò qui a causa di un nubifragio nel 1170; dopo 35 anni da eremita, egli divenne un punto di riferimento spirituale per coloro che fuggivano dalla pestilenza.

Gli eremiti che lo succedettero si impegnarono nella regola di Sant’Agostino ad una vita di privazioni e preghiera, e costruirono una cappella dedicata a Santa Caterina d’Egitto e le chiese di San Nicola e Santa Maria Nova (periodo XII°- XIV° secolo).

I frati Domenicani prima e Carmelitani vissero per secoli nel convento e si occuparono del mantenimento dell‘Eremo.

Il nome completo “Santa Caterina del Sasso Ballaro” è dovuto probabilmente alla leggenda-miracolo dei giganteschi massi che si staccarono dalla montagna ma rimasero bloccati dalla volta della cappella senza causare danni o vittime.

Il porticato rinascimentale che conduce alla chiesetta offre un panorama mozzafiato sul lago Maggiore e gli amanti della pittura troveranno interessanti i dipinti del ‘400 del figlio di Bernardino Luini.

Di particolare interesse ci sono inoltre il torchio in legno, l’organo della chiesa e le spoglie del fondatore.

Il piccolo Emporio all’ingresso vende prodotti di erboristeria locale, ceramiche, alimenti biologici del luogo e articoli religiosi.

Per informazioni sugli orari di apertura consultare il sito ufficiale qui.

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