Alla scoperta di Monteviasco, il borgo dimenticato

Quando le vostre orecchie sono stanche del traffico e dei rumori, non vorreste essere catapultati anche voi in un borgo dimenticato?

Quando i vostri pensieri vanno a cento all’ora inseguendo la vita frenetica non vorreste solo pace e silenzio, in un luogo isolato tra le montagne?

E per trovarlo non serve andare lontano. A volte non serve nemmeno prendere un aereo.

La maggior parte dei miei posti preferiti sono in Italia: sono luoghi, angoli, monumenti che mi sono rimasti impressi e suscitano meraviglia e nostalgia ogni volta che ci penso; sono posti per me un po’ magici che mi fanno sentire bene.

Monteviasco, il borgo dimenticato è sicuramente uno dei miei luoghi preferiti al mondo e si trova praticamente dietro casa. Buffo come l’abbia ignorato per anni e come ora mi ci comprerei una casa. Una baita per la precisione, o meglio un rustico. Sì, perché qui le case sono tutte di pietra e si respira davvero un’aria d’altri tempi.

E allora venite con me alla scoperta di Monteviasco, il borgo dimenticato.

Scorcio di Monteviasco, il borgo dimenticato

Come arrivare a Monteviasco, il borgo dimenticato

Per andare alla scoperta di Monteviasco, il borgo dimenticato dovete arrivare a Luino, una delle principali cittadine della sponda lombarda del Lago Maggiore. Da qui si sale in auto verso la Val Dumentina. Si passa per i paesi di Dumenza e Due Cossani e si procede in direzione Curiglia. Il tragitto è di circa 30 minuti in auto e la strada è stretta e piena di tornanti. Una volta arrivati a Curiglia si procede ancora per pochi chilometri lungo l’unica strada esistente fino al parcheggio della funivia dove la carreggiata si interrompe.

Il sentiero per raggiungere Monteviasco, il borgo dimenticato

La funivia non è più in funzione dal 2018 ma sembra  che la Regione abbia stanziato dei fondi finalizzati alla realizzazione dei lavori di manutenzione e alla conseguente riattivazione dell’impianto. La chiusura della funivia ha isolato completamente il borgo rendendolo raggiungibile solamente tramite una più caratteristica ma faticosa alternativa. Si percorre infatti un’antica mulattiera di 1400 gradoni che in circa un’ora conduce ai 950 m s.l.m.. Il percorso è piacevole e ombreggiato, completamente immerso nel bosco e non è raro trovare qualche capra che blocca il passaggio.

Una volta arrivati in cima la vista spazia in lungo e in largo sulle verdissime vallate fino al lago e nelle giornate limpide si vedono bene anche la Alpi.

Uno scorcio pittoresco di Monteviasco

Le origini  di Monteviasco

Una leggenda narra che il borgo di Monteviasco venne fondato durante la dominazione spagnola nel XVI secolo. Quattro soldati in fuga dal regime si rifugiarono a Monteviasco dopo aver rapito quattro belle donzelle della valle con le quali diedero inizio alla storia del paese.

Il borgo rimase sempre isolato dal mondo e i suoi abitanti si dedicarono alla pastorizia e alla coltivazione fino al XX secolo. In seguito sempre più persone abbandonarono la vita di montagna in cerca di altre possibilità di lavoro.

Oggi Monteviasco conta ben 7 abitanti che difendono con orgoglio la memoria del paese.

Balconi fioriti a Monteviasco

Cosa vedere a Monteviasco, il borgo dimenticato

A Monteviasco il tempo si è fermato e l’atmosfera sembra sospesa in un arco spazio-temporale non ben definito. Il silenzio regna sovrano e anche quando si avverte la presenza di turisti o escursionisti, le loro voci riecheggiano delicate nella valle. Le strette viuzze lastricate si snodano tra case in pietra con tetti di piode e balconi in legno mentre fiori di montagna e affreschi danno un tocco di colore al paese. La via principale segue la costa della montagna; stradine e passaggi interni collegano le varie parti del piccolo borgo. Non è raro trovare qualche porta aperta dalla quale si intravedono stufe a legna, tavoli rustici e pezzi di arredo di “una volta”.

antichi cortili e stretti vicoli
  • L’ottocentesco Santuario della Serta si trova proprio alla fine della mulattiera e viene aperto in occasione della festa dedicatagli l’ultima domenica di maggio.
  • La chiesa parrocchiale di antica origini dedicata San Martino e Barnaba è un piccolo gioiello che domina la vallata. Risale al XIII secolo e al suo intero ospita una ricostruzione in miniatura del borgo.
  • Il vecchio asilo ospita una mostra fotografica dedicata alla montagna mentre all’Osservatorio vengono organizzate durante l’estate serate di contemplazione di stelle e pianeti.

Belvedere panoramici a Monteviasco

La “gente di lago” conosce bene i “Belvedere” che dominano solitamente dall’alto gli specchi d’acqua regalando panorami mozzafiato. Qui a Monteviasco i vari punti di osservazioni spaziano dai boschi alle valli, all’agglomerato di case di Viasco, al lago fino alla vicina Svizzera.

Ecco i punti di osservazione più interessanti:

  • il sagrato della chiesa dove sul muro è dipinta una meridiana;
  • il prato raggiungibile con una breve passeggiata dal centro del borgo verso l‘Osservatorio, dove c’è anche una piccola cappella;
  • il punto panoramico dove inizia il sentiero verso Indemini;
  • il punto dove inizia il sentiero verso Viasco (per vedere Monteviasco dall’alto).

     

    vista sulle valli e lago Maggiore
    il prato davanti all’Osservatorio e la piccola cappella

Escursioni e passeggiate nei dintorni di Monteviasco

Arrivare a Monteviasco a piedi è già una bella passeggiata e per molti naturalmente è sufficiente una rinfrescata all’antico lavatoio, una bella mangiata e una pennichella al sole presso l’Osservatorio. Ma per coloro che vogliono proseguire il cammino ci sono numerosi sentieri:

  • Monteviasco- Indemini: nei pressi del Santuario della Serta ci sono le indicazioni per il sentiero che porta a Indemini, grazioso borgo in pietra in territorio elvetico. Ci vogliono circa due ore ma il sentiero è abbastanza pianeggiate e ombreggiato. Da Indemini, dopo aver fatto una visita al paese e aver recuperato le forze, cercate il sentiero che vi riporterà in basso fino a Piero, agglomerato di case e antichi mulini in pietra vicino alla partenza della funivia di Curiglia.
  • Da Curiglia è possibile raggiungere alcuni alpeggi tra cui Viasco che domina la vallata sottostante. Da qui si prosegue tra i boschi di faggio verso Monteviasco, in un susseguirsi di saliscendi, ruscelli e baite diroccate.
  • Chi ha gambe un po’ più allenate può spingersi da Monteviasco fino alla Capanna Merigetto (circa 1h30) da dove si gode di una vista magnifica sul lago Maggiore e sulla catena alpina del Monte Rosa.
Scorcio della chiesa e del campanile

Dove mangiare a Monteviasco

  • Al “Vecchio Circolo” troverete un’atmosfera famigliare in un ambiente rustico; la sala ha un’ampia vetrata che guarda la valle. Qui si possono gustare formaggi di capra, prodotti locali e specialità valtellinesi, risotti, polenta con cinghiale, cervo e selvaggina, il tutto annaffiato da un buon vino rosso. Per info chiamare Barbara e Roberto ai numeri 338 1453866 oppure 324 6958034 https://www.facebook.com/groups/478660269254615/
  • a Curiglia “dalla Marisa”. Trattoria semplice e senza fronzoli dove si mangia quello che c’è. Ma è sempre tutto buono. Si trova nei pressi della chiesa.

Dove dormire a Monteviasco

Purtroppo ormai da qualche tempo l’ostello di Monteviasco non è più attivo anche se farebbe comodo ai numerosi escursionisti e alle scolaresche in gita avere un rifugio per la notte.

Tuttavia a Curiglia si può pernottare presso Villa Viola, un’elegante villa liberty di inizio Novecento immersa nella natura trasformata in B&B. Clicca qui per contattare il proprietario Els Nijs.

 

I tetti di Monteviasco e la valle

 

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