Uno dei luoghi che mi ha più colpito di Valencia è – strano a dirsi – un giardino. Ma non stiamo parlando di un giardino qualsiasi bensì dei famosi Jardines del Turia.

Nel 1986 il fiume Turia venne prosciugato in maniera preventiva per evitare le periodiche alluvioni che colpivano la città; nel suo letto iniziò a essere costruito un parco che oggi vanta una superficie di 110 ettari e si classifica come il giardino urbano più grande di Spagna.

Durante gli anni questo polmone verde venne modificato e abbellito e vennero creati dei “parchi nel parco” a disposizione dei cittadini.

Il giardino infatti è interamente gratuito e ospita strutture sportive e ludiche dando alla città la ragione per essere considerata assolutamente vivibile e a misura di famiglia. Si snoda  nella parte nord della Ciudad Vella per una lunghezza di quasi 10 km ma visitare tutte le sue attrazioni in un solo giorno è praticamente impossibile!

 I giardini offrono una variegata possibilità di svago, dalle piste ciclabili ai prati per prendere il sole, dai sentieri per i runner ai giochi per bambini, dai campi di calcio agli spazi espositivi per giovani artisti, con ampie zone ombreggiate e fontane che rinfrescano dall’afa estiva.

Partendo dalla fermata della metropolitana di Nou d’Octubre si incontra il Bioparc, un luogo che poco ha a che fare con gli zoo tradizionali in quanto gli animali sono liberi di gironzolare nei quattro ecosistemi dedicati  (Madagascar, Foresta Equatoriale, Zone umide, Savana) che riproducono il loro habitat naturale.

Il parque de Cabecera è una tranquilla zona verde, ideale per un pic-nic in famiglia ammirando le anatre e i cigni.

Lungo il percorso si incontra una grande varietà di piante e fiori che ha il suo culmine nel Jardin Botanico, appena dopo la pista di atletica,  il quale ospita una serra tropicale ed è sede di mostre, concerti e laboratori didattici; il costo di ingresso è veramente irrisorio, con solo € 2 ci si concede un paio di ore di relax.

Superati i campi di rugby e baseball si giunge al Puente de Serranos, il cui nome deriva dall’antica torre adiacente, visitabile tutti i giorni della settimana per ammirare un bel panorama della città.

Tra siepi e strade alberate spunta il Puente de la Trinidad, il più antico ponte della città costruito nel 1400. Un’altra infrastruttura importante è  l’emblematico e moderno Puente di Calatrava che permette di scendere ai giardini e segnail confine tra il centro storico della Ciudad Vella e la zona più moderna della città.

Continuando a passeggiare tra piste di skate e aiuole fiorite ci si imbatte nella mega-riproduzione ispirata ai Viaggi di Gulliver, con il gigante sdraiato sul suolo che ospita scivoli, rampe e scale per il divertimento dei più piccoli (e non solo).

Arriviamo finalmente all’ingresso del quartiere denominato Città delle arti e delle Scienze dove incontriamo una bella struttura moderna che ospita il Palau de la Musica, apprezzato dai Valenciani sia per il suo aspetto estetico che per la buona acustica.

L’ultima parte dei Jardins del Turia è occupata dall’imponente e ultramoderno complesso della Ciudad de Las Artes y las Ciencias che si snoda per 350.000mq. L’area fu in realtà aspramente criticata ma le strutture dal carattere emblematico suscitano una certa curiosità nello spettatore e ospitano attrattive di fama mondiale.

L’oceanografico è forse l’attrazione principale in quanto viene considerato l’acquario più esteso d’Europa: oltre a vasche di pesci tropicali e squali, si sviluppa anche all’esterno con aree dedicate a trichechi, pinguini e tartarughe. Gli ambienti sono stati ricostruiti fedelmente ed è emozionante attaversare i sottopassaggi trasparenti: sembra davvero di nuotare nelle cristalline acque caraibiche!

Non potevano certo mancare i delfini che si esibiscono giornalmente con i loro istruttori davanti a un pubblico festoso.

Il museo della scienza è un ampio spazio interattivo dove i visitatori possono toccare con mano i “miracoli” della fisica applicata alla scienza. In un percorso divertente si impara a conoscere il meccanismo delle grandi scoperte e si può assistere a sperimenti e prove pratiche.

La particolare struttura dalla forma ovoidale che ricorda un ernome occhio è l’Hemisferic, una sorta di cinema 3D dove vengono proiettate rappresentazioni astronomiche e spettacoli laser.

L’ultima grandiosa opera architettonica del genio Calatrava è il Palau de les Arts Reina Sofia: l’auditorium, soprannominato dai Valenciani “il casco di Darth Fener” per la sua forma bizzarra, è un importante punto di riferimento per i circuiti teatrali e musicali.