Per il progetto “Scopri l’Italia” torniamo ancora una volta nel Friuli Venezia Giulia: terra di fiumi e pascoli, eleganti città che hanno combattuto con i denti per essere italiane, di

Osterie, genti insieme e sole, parole dette in silenzio, bestemmie, calunnie, sorrisi, lacrime amare e promesse d’amore. Tutta questa vita è racchiusa dentro al Vino. E dentro al Friuli. ( tratto da “storie di vino e di Friuli Venezia Giulia” di Matteo Bellotto).

Ed ecco che mi viene in aiuto Miriam, londinese d’adozione ma friulana nel sangue e nell’anima. Anima di una giramondo (e da qui il nome del suo blog Mirygiramondo) che ha lasciato la sua amata terra alla volta di un lungo viaggio in solitaria nel sud-est asiatico per poi approdare nella città più cosmopolita d’Europa, Londra, dove vive dal 2015.

Londra è sfavillante, energica, alla moda e Miriam la adora, ma le mancano tanto le sue montagne friulane … e come darle torto?

Foto di Mirygiramondo

Nel 2009 le Dolomiti Friulane sono state decretate dall’ UNESCO Patrimonio Mondiale dell’umanità. Si estendono tra le province di Pordenone e Udine e sono racchiuse tra il fiume Piave, l’alto corso del Tagliamento, la Val Tramontina e Val Cellina. Meno conosciute e frequentate delle cugine venete e altoatesine, le Dolomiti Friulane offrono panorami mozzafiato e scenari inaspettati. Sono un’oasi per gli appassionati di trekking, fotografia, wildwatching , arrampicata e avventori alla ricerca di profumi e sapori d’alpeggio.
Le dolomiti friulane restano un luogo incontaminato e vengono chiamate anche “valli del silenzio” , poiché è possibile camminare per ore e non trovare anima viva … è di certo più facile imbattersi in camosci, caprioli, marmotte, stambecchi nel loro habitat naturale.

Foto di Mirygiramondo

Se chi ha bisogno di staccare la spina troverà un paradiso per rigenerare mente e corpo, gli amanti della montagna potranno dilettarsi in svariate attività da svolgere sia in estate che in inverno: percorsi di trekking ed escursionismo per tutti i livelli, arrampicata su roccia e ghiaccio, tracciati per mountain bike, kayak e canyoning su impetuosi torrenti, ciaspolate notturne e sci alpinismo.

All’interno di questo scenario naturalistico di grande pregio nasce nel 1996 il Parco Naturale Dolomiti Friulane: si estende su un’area di quasi 37.000 ettari e si occupa della salvaguardia e della promozione del territorio. Sul loro sito internet è possibile inoltre prenotare visite guidate: tra le più interessanti ci sono la visita alla zona della Diga del Vajont e il percorso pedonale “vecchia strada della Valcellina”, uno dei canyon più belli d’Italia.

Tra le esperienze da fare c’è poi il pernottamento in una casetta sugli alberi presso il Tree Village in Val Settimana dove oltre a numerose attività ludiche e sportive si organizzano aperitivi e cene in compagnia.

Il simbolo di queste montagne è senza dubbio il Campanile di Val Montanaia, un ardito torrione di roccia unico nel suo genere, in quanto isolato e discosto dalle altre pareti montane che lo circondano. Per poterlo raggiungere si arriva all’abitato di Cimolais e si prende la strada della Val Cimoliana fino all’ampio parcheggio del rifugio Pordenone dal quale parte il sentiero Cai n. 353 fino al bivacco Perugini da dove si può godere di una bellissima visuale su tutta la vallata. Per i più esperti, inoltre, c’è la possibilità di scalare il famoso campanile sulla cui sommità è presente una campana di bronzo.

Manğhononâ (ovvero “mangiare a più non posso”)

Stiamo parlando della Pitina, ovvero un prodotto che è mezzo salame e mezza polpetta di carne affumicata preparata seguendo antiche ricette locali: secondo alcuni infatti nacque nel XV secolo per l’esigenza di conservare la carne di animali feriti (quelli sani venivano utilizzati per la produzione di latte e derivati. La carne veniva tritata e venivano aggiunti erbe, aglio, aromi e ricoperta con farina di mais. Scopri di più sulla pitina qui.